(da Ameglia Informa di novembre 2024)
Ho ritrovato in casa un vecchio libro che parla di Helen Bianca Fabbricotti, la famosa nonna Nella di cui parlava spesso mia madre. Il libro è intitolato “Luce nell’ombra” e racconta la vita di questa santa donna. A Bocca di Magra i vecchi la ricordavano tutti con grande affetto e riconoscenza. Se una famiglia aveva bisogno di aiuto, se a un invalido mancava una carrozzella, se un bambino aveva bisogno di cure, la gente diceva: andiamo a dirlo alla signora Nella. E Lei trovava sempre il modo di aiutare la gente sia con i mezzi economici sia con il conforto della sua presenza.
Passava spesso le sue giornate a Marinella, nella grande fattoria Fabbricotti ad accudire i bambini delle contadine che, così potevano andare a lavorare nei campi. Aveva creato nella fattoria una specie di asilo nido, che gestiva lei personalmente assieme alle sue cameriere.
Abitava gran parte dell’anno al castello Fabbricotti, che suo marito Carlo Andrea aveva costruito con gran passione e che oggi è il monastero dei Carmelitani. Mentre costruivano il castello, abitavano nei modesti alloggi di Santa Croce, che lei adorava per la vista meravigliosa del mare e delle Apuane. Fu davanti al crocifisso ligneo nella piccola cappella che s’innamorò di Cristo. La sua profonda fede religiosa era rivolta verso Dio con la preghiera e verso gli uomini con le opere di carità.
Hellen Bianca (foto sopra) era nata a Livorno, nella villa Fabbricotti (oggi museo), figlia di Bernardo fratello di Carlo detto Carlaz (immortalato nella statua di Marinella) ed Hellen Murray (nobile scozzese). Aveva perso la madre a soli cinque anni ed era stata educata da Bianca Cimino, una Amica di famiglia che conviveva in casa Fabbricotti e che poi diventerà la seconda moglie di Bernardo. Ancora molto giovane Nella si innamorò di suo cugino Carlo Andrea, che poi sposò a soli 16 anni. Carlo Andrea era a quei tempi diplomatico a Vienna dove frequentava i salotti più eleganti d’Europa. Ma a Nella non piaceva la vita mondana, preferiva una vita semplice vicino al mare come allora era possibile a Bocca di Magra.
Così anche il marito alla fine rinunciò alla carriera diplomatica e si dedicò ad organizzare in modo moderno la fattoria di Marinella e a costruire il Castello, stando così vicino alla moglie e ai figli. A quei tempi molti neonati morivano e il dolore per la perdita di alcuni figli segnò profondamente Nella, che trovò conforto solo nella fede e nelle opere di carità.
Nella sua casa del Colombarotto a Carrara (foto sopra), soli 52 anni, morì la vigilia di Natale del 1927 per andare in un mondo migliore in cui credeva fermamente. A quell’epoca non avevano ancora inventato gli antibiotici e la gente poteva morire per una semplice infezione così, dopo una puntura di zanzara che si trasformò in antrace diffuso, lei lasciò questo mondo
Quando si diffuse la notizia della sua morte, una marea di gente si riversò intorno alla casa e attraversò i cancelli aperti.
Tanta povera gente che lei aveva beneficiato scese dai monti di Carrara e da tutta la zona di Bocca di Magra Marinella, Lerici. Nel libro che i famigliari esposero, duemila ottocento quarantacinque firme coprirono le pagine di quel volume e tanta gente a quel tempo non sapeva scrivere. Nessuno si sarebbe immaginato che questa signora così modesta e gentile avesse fatto tanto bene e che ci fosse una manifestazione di riconoscenza così copiosa.
Sulla sua tomba fu scritto: HELLEN BIANCA FABBRICOTTI IN FABBRICOTTI passò come un angelo su questa terra cristianamente facendo il bene, solo il bene ed ispirando a tutti alta e serena cristiana fede e bontà
Emanuela Biso