Kasimir Edschmidt

(da Ameglia Informa di ottobre 2023)

Kasimir Edschmidt Foto: sttadtarchiv  Darmstadt
 

Alle descrizioni letterarie della foce del Magra vale la pena aggiungere quella del teorico dell’Espressionismo tedesco Kasimir Edschmid (foto sopra), pseudonimo dello scrittore Eduard Schmidt (Dar-mstadt 1890 – Vulpera, Svizzera, 1966).

Grazie alla traduzione e alla scheda redatta dall’amica germanista Liviana Ferdeghini per il recentissimo volume Viaggiatori d’Europa nel Golfo della Spezia (Termanini editore, 2023) possiamo coglierne il contenuto che richiama il ritmo dinamico e immaginifico di certe descrizioni pittoriche e letterarie futuriste.

Il brano che segue è una breve citazione tratta dal volume di kasimir Edschmid

Fascino e grandezza del Mediterraneo, pubblicato nel 1932.

La foce fluviale che si apre alla vista dall’alto di Fosdinovo produce nell’autore la stessa sensazione di meraviglia provata dai pittori romantici tedeschi Carl Rottmann ed Ernst Fries, che di quella visione hanno lasciato dipinti sublimi.

[…]

Per un attimo guardando dal valico di Lerici verso Bocca di Magra, un villaggio di pescatori alla foce del fiume, appaiono anche le Alpi Apuane con una vicinanza bianca e scintillante e un chiarore semplice, circondate da piccole nubi in movimento – proprio come anche la Grecia beatamente freme sopra le sue barche di pescatori e poi rapita si eleva sul suo mare e i suoi golfi.

E un castello che sta sulla cima di uno dei monti apuani e guarda giù verso il caldo argento del Golfo della Spezia e il rosso del mare la sera e il blu sereno dell’acqua e le squadriglie delle navi, degli incrociatori, dei barchini portamissili e le divisioni da battaglia degli aerei metallici, uno di questi castelli lassù in alto è Fosdinovo.

Qui Dante trascorse un periodo del suo esilio, ospite della famiglia Malaspina. Da Fosdinovo si sale 500 metri su per una strada ripida e piena di strettoie come una pista di bob.

Il castello è un insieme di blocchi di pietra che a loro volta formano un cubo imponente, una fortezza inespugnabile che incute timore e da cui si gode una delle viste più belle del Mediterraneo.

Dante ha vissuto qui per qualche tempo. Anche il suo sguardo si è posato sul Golfo andando oltre queste mura, passando attraverso queste strette finestre.

Ha visto la foce del Magra e le barche del marmo variopinte come quelle dei pirati, ha visto le Alpi Apuane correre verso l’orizzonte, ha visto l’isola Gorgona, che si posa nel mare davanti alla terra ferma come un pesce con una grande testa rotonda, ha visto Luni con il suo Anfiteatro etrusco, dove anticamente si spediva per nave il primo marmo estratto; ha visto Sarzana, Pietrasanta e Marinella e i tanti moli che come teneri capelli si allungano nel blu del mare.

Qui Dante ha scritto alcuni canti dell’Inferno, sebbene la vista che godeva da qui avrebbe dovuto ispirarlo piuttosto per il Paradiso.

[Traduzione di Liviana Ferdeghini]

Marzia Ratti