(da Ameglia Informa di ottobre 2024)

Nella storia recente di Ameglia più volte è stato citato il manifesto degli Amici di Bocca di Magra ma mai si è riusciti a conoscerne l’intero testo. Sembra che ne esista una sola copia ingiallita dal tempo con in alto questo simbolo e la scritta LUNAE PORTUS, custodita gelosamente da Emanuela Biso che ci ha aiutato a trascriverla prima che diventi illeggibile.

SF

Questo vecchio documento un po’ ingiallito, datato 20 agosto 1961 (scritto a mano da Luigi Biso) è da considerarsi molto importante per la storia del nostro territorio.

Gli Anni ‘60 erano gli anni del boom economico. Costruzioni e speculazioni edilizia in tutta l’Italia.

Così anche nella nostra zona il sogno degli speculatori era di ricoprire di cemento le nostre  verdi colline così, per scongiurare questo pericolo, un gruppo di uomini illuminati scrisse questo documento che trascrivo.

Emanuela Biso

Società degli Amici di Bocca di Magra – 20 agosto 1961

Alcune persone che da molte estati vengono in vacanza alla foce della Magra si sono costituite, or è  un anno, in “Società  degli Amici di Bocca di Magra” per contribuire a preservare i caratteri naturali dell’estuario e favorire un più ordinato sviluppo economico e sociale di questa parte del nostro paese. La società conta oggi oltre ottanta membri, tra i quali non poche personalità della cultura nazionale e straniera.

Essa ha già potuto informare l’opinione pubblica dei maggiori pericoli che gli interessi speculativi di forti gruppi finanziari possono far correre ad uno dei più bei luoghi dell’alto Tirreno, e ha già potuto contribuire, per ora, ad evitarli.

Non è vero che soli competenti a parlar dei problemi del Comune di Ameglia siano i suoi cittadini. Bocca di Magra vive anche di turismo e di quanti vi affittano o vi costruiscono abitazioni per le vacanze. E chi, con la propria residenza temporanea, contribuisce alla vita economica del luogo ha diritto di far intendere la propria opinione. La ricchezza di Bocca di Magra é ricchezza naturale: spiaggia, scoglio, fiume e collina.

Per questo, il numero dei bagnanti esige che la spiaggia di Fiumaretta sia attrezzata con seri impianti alberghieri e balneari e che la si faccia finita con la confusione del camping, col sudiciume degli spurghi, col disordine del traffico, con la carenza di servizi igienici, di fogne, di acqua e,talvolta, di civile rispetto. Mentre invece sulla riva destra bisogna evitare di sviluppare il turismo di massa oltre le possibilità di sbocco della già ridotta spiaggia. Tutto il sistema viario dev’essere poi ripensato e riordinato.

Le scogliere accessibili – dalla Carciofaia ai confini del Comune oltre punta Corvo – rischiano di diventare, tutte, concessioni private. I proprietari hanno già installato, o stanno per installare, cartelli con ”divieto di sbarco”, filo spinato e cani sciolti. Se certi progetti proposti al Comune dai maggiori proprietari di terreni fossero accolti, avremmo tutta la costa disseminata di villette sparse, e quindi di spiagge e rocce “private”.

Se si favorisse invece il sorgere di raggruppamenti residenziali di ville e di abitazioni, il giorno in cui i grossi enti finanziari avessero ricavato i loro utili dalla lottizzazione e dalle costruzioni, molto minore sarebbe il carico di spese per la manutenzione dei servizi che dovrà incombere al Comune cioè alla popolazione. E bisogna comunque che la costa sia di tutti.

Con opere pubbliche e private, sotto ombra di attua-re un progetto di salvaguardia delle rive che è vecchio di cinquanta anni o secondo l’estro di un qualche proprietario, si sta snaturando il corso del fiume, si cerca di restringerlo. Chi avrà in concessione i terreni emergenti? Le rive, oggi trasformate in parcheggi, debbono tornare ad essere luogo di sicuro passeggio.

La popolazione assiste indifferente agli incendi dei boschi. Ma non vi si inceneriscono soltanto dei raggruppamenti vegetali che gli studiosi considerano e che meriterebbero alla zona di essere considerata Parco Nazionale: vi va in cenere buona parte dell’avvenire turistico di Bocca di Magra.

Bisogna obbligare i proprietari alla pulizia periodica del sottobosco, bisogna organizzare efficacemente la segnalazione degli incendi, bisogna che gli acquedotti prevedano bocche da incendio.

Per tutto questo noi ci auguriamo che il Piano Rgolatore, dal Comune commesso all’arch. G. De Carlo e che sarà presentato entro il prossimo mese possa, se approvato e attuato, essere energico strumento di difesa dello sviluppo futuro della zona.

Ma un Piano Regolatore non è un toccasana. E la popolazione che deve determinare l’avvenire del suo Comune e non solo al momento delle elezioni. Per questo gli uomini della Società degli Amici di Bocca di Magra, mentre al Comune -al di sopra di ogni divisione politica ma scegliendo apertamente l’interesse del maggior numero contro quello dei po-chi- offrono competenze e consiglio, affermano di voler essere anche una delle sedi di propulsione e di controllo democratico della vita del Comune di Ameglia.

Nei prossimi anni, la gente pagherà sempre più caro per avere silenzio, pulizia, servizi efficienti e cibo curato. L’età del piatto di frittura condito di sole e mare, ma anche di esalazioni di scarichi di fogne e di auto è un’età già finita. D’altronde l’avvenire di Bocca di Magra sarà prospero se non diventerà come Forte dei Marmi o Lerici ma resterà diverso dal resto del Golfo della Spezia e della Versilia. Non si tratta solo di fare di più: si tratta di fare meglio.

E intanto: acqua, strade, fogne, servizi di nettezza e vigilanza urbana, una farmacia, un ufficio telefonico e telegrafico. Poi tutto il resto. Non ci si può fidare delle promesse delle grandi banche e delle società immobiliari che finora han lasciato passare gli anni per meglio  valorizzare i loro terreni e che, quando avranno guadagnato sulle lottizzazioni e sui villini, lasceranno il Comune stremato a favore dei loro insediamenti speculativi, mentre Bocca di Magra e Fiumaretta saranno venute sempre più declassandosi.

Gli “Amici di Bocca di Magra” difendono i propri interessi? Si. È  l’interesse di chi spende per le proprie vacanze e vuole calma, pulizia, efficienza di servizi. Ma questi interessi sono i medesimi della maggioranza dei turisti e dei bagnanti; e dunque i medesimi della popolazione di Bocca di Magra che non di speculazione vive, ma di lavoro.

Della sua attività la “Società degli Amici di Bocca di Magra” darà notizia d’ora innanzi con comunicati, manifesti e pubbliche riunioni di informazione.

Il CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA SOCIETÀ AMICI DI BOCCA DI MAGRA

Giulio Einaudi, editore, presidente; Luigi Biso, medico chirirgo; Nicola Chiaromonte, giornalista; Hans Deichmann, industriale; Vittorio Korach, ingegnere; Franco Fortini, scrittore; Giorgio Piccardi, professore universitario; Vittorio Sereni, scrittore.

ALTRI SOCI FONDATORI

Renata Aldrovandi; Maria Beretta; Antonio Bernieri, industriale; Jean Bloch Michel, scrittore; Valentino Bompiani, editore; Attilio Bowinkell, antiquario; Lucia Bregoli; Italo Calvino, scrittore; Carlo Levi Scrittore; Mary Mc Karthy, scrittrice; Luisa Castiglione , architetto; Franco Chiaramonte, medico; Nicola Chiaramonte; Giorgio Coppel, ingegnere; Peggy Antony Graig, insegnante; Vittorio della Porta medico; Dwight Mc Donald, scrittore; Giovanni Enriques, Ingegnere; Ignazio Gardella, architetto; Ruth Leiser; Nora Lombardi, insegnate; Mimy Pavia; Giovanna Peretti, naturalista; Guido Piovene, scrittore; Pier Antonio Quarantotti Gambini, scrittore; Miriam Rosenthal, insegnante; Henny Bullsimonsen; Mario Soldati, regista; Angelique Spitzer, insegnate; Enzo Tagliagozzo, professore universitario; Eva Zilcher, attrice drammatica, John wilmers, avvocato; Giuliana Kellermann.