(da Ameglia Informa di ottobre 2024)
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Prima di essere diventato un emblematico motto turistico, la definizione di Golfo dei Poeti racchiude il significato dello spessore immateriale dei tanti sguardi che hanno attraversato e visitato nel tempo le coste del Levante ligure elevandole a nobiltà letteraria e artistica, al pari di tanti altri blasonati territori del Bel Paese. I viaggiatori stranieri, specie di area inglese, francese e tedesca, sono stati tra i primi a scoprire e a cantare i luoghi del Golfo e delle sue coste, sia con le parole che con le immagini pittoriche.
La loro presenza è costante, con abbondanza, dalla fine del Settecento a tutto l’Ottocento e oltre, con punte altissime di documenti artistici che compongono un mosaico variegato e internazionale basato sulle osservazioni e le sensazioni che i luoghi hanno suscitato. Grazie a loro, la fama del Golfo si è diffusa rapidamente nelle corti e nelle capitali europee, aumentandone il potenziale attrattivo.
Di recente, un libro ha esplorato le testimonianze degli autori di lingua francese e degli autori di lingua tedesca a partire dal XVI secolo fino ai giorni nostri: “Voci e sguardi. Viaggiatori d’Europa nel Golfo e nelle Riviere” (a cura di Chiara Cozzani, Cesare Giorio, Marzia Ratti, Annalisa Tacoli, Genova, Termanini editore, 2023), promosso dalle due associazioni culturali più serie e longeve della Spezia – Alliance Franςaise e Associazione Italo Tedesca -, con il contributo economico di Fondazione Carispezia Crédit Agricole in esito a bando sui progetti culturali della provincia.
Dal versante germanico specialmente, sono emerse fonti inedite, perché la lingua è sempre stata meno praticata e meno tradotta e quindi le sorprese non sono mancate. Tra queste, ad esempio, un intero libro scritto su Lerici e i suoi abitanti, trasfigurati romanzescamente negli “Abetini” che dopo circa settant’anni ha trovato integrale pubblicazione italiana (grazie alla traduzione di Liviana Ferdeghini e alla meritoria iniziativa di ACIT), ciò che ha permesso a Lerici di riappropriasi di una significativa testimonianza di vita del paese, descritta con ironia e precisione da Ossip Kalenter.
In una carrellata che va dal Cinquecento fino alla fine del Novecento e oltre, personaggi, scrittori, intellettuali, artisti, di cui sentiamo le voci, ricordano che, nonostante il nostro Golfo fosse rimasto a lungo fuori dai tradizionali itinerari del Grand Tour, avesse suscitato l’in-teresse di tanti viaggiatori alla ricerca di conoscenze, di emozioni e soprattutto di se stessi. Le loro testimonianze disegnano nelle pagine del volume i volti variegati del Golfo e delle due Riviere, volti talvolta cancellati dai cambiamenti che hanno modificato profondamente l’aspetto della città e dei suoi dintorni ma qui vivi e presenti in un immaginario che diventa, grazie a questa raccolta, un ricco patrimonio comune, che aumenta la consapevolezza che dobbiamo avere riguardo la percezione e l’evoluzione culturale dei nostri territori.
Il volume “Voci e sguardi” è stato presentato alla corte del Castello di Ameglia lo scorso 23 agosto, per iniziativa della nostra fattiva Pro Loco ben guidata dall’arch. Gianni Zolesi, com-plice una serata magica con luna gibbosa calante, addolcita dalle torte squisite preparate da Nilda Brinetti, alla quale tutti i partecipanti hanno giustamente rivolto i più graditi ringraziamenti.
Marzia Ratti