(da Ameglia Informa di settembre 2024)

Il tre di agosto è stato presentato a Montemarcello il romanzo “Ce, quando l’amore non ha confini” nell’ambito dei programmi della “Stanza del vento”. Con la presentazione di questo libro che parla d’amore e di guerra si è voluto trattare Il periodo che va dall’8 settembre millenovecentoquarantatre alla fine della guerra nei nostri luoghi,tra Liguria e Toscana

Il romanzo si svolge nella favolosa villa Rezzola di Pugliola, dove anche Pupa Carnevale, la proprietaria, ha una parte importante nel romanzo.

Ce, abbreviazione di Cesarina, è un giovane donna di Pugliola, che, laureata in lingue all’Università di Napoli, viene impiegata dai tedeschi che hanno occupato la villa come segretaria, interprete, infermiera.

Altro personaggio importante il comandante tedesco Jacobs, che verso la fine della guerra passò ai partigiani e fu ucciso a Sarzana dalle brigate nere.

Il libro è stato scritto da Marco Secondo figlio di Cesarina, il quale dice di aver scoperto per caso, dopo la morte della madre, quella parte della giovinezza a Pugliola della quale lei in famiglia, dopo il trasferimento a Genova, non aveva mai parlato. Il romanzo, presentato dalla giornalista Donatella Bogo, ha avuto momenti di vivo interesse con i racconti  di Marisa Massari sulla sua amica Pupa Carnevale Miniati personaggio originale e generoso che ha lasciato alla sua morte villa Rezzola al FAI, perché tutti ne potessero godere e i suoi gioielli in beneficenza. La presidente del FAI Borromeo ha poi illustrato le bellezze della villa e del Parco.

Si è parlato anche dei tempi di guerra tra Bocca di Magra, Ameglia, Carrara, del passaggio tra tedeschi nostri alleati e tedeschi nostri nemici. Furono tempi difficili per tutti, soprattutto per l’eroina del romanzo, che lavorava per i tedeschi, ma passava le informazioni ai partigiani, rischiando ogni giorno la vita.

Invito tutti a leggere questo libro, scritto con tanto amore ma anche con tanta precisione storica, un libro avvincente che ci fa ricordare i tempi lontani dell’ultima guerra, per chi è ancora in grado di ricordare  e per le nuove generazioni che, per fortuna non hanno conosciuto la guerra.

È storia vera, con l’augurio che non si debba mai più sperimentarla

Emanuela Biso

La “Stanza del vento” è un’associazione culturale no profit creata dalla nota giornalista Paola Ciana nn memoria del marito Enrico Negretti, morto nel 2007. (Enrico, inviato speciale del Corriere della Sera. Ricordiamo di lui i servizi sulla guerra del Golfo. Era un eccellente stimatissimo professionista).

Amava Montemarcello dove passava lunghi periodi dell’anno, e la gente del posto lo amava molto perché non si dava arie ed era gentile e affabile con tutti.

La stanza del vento fondata nel 2010, grazie all’impegno di Paola e della nipote Claudia, ogni estate ha dato i suoi frutti con Esposizioni d’arte, Presentazioni, Concerti.                              E.B.

Cesarina, vulgo CE, la vera ispiratrice della storia

Nel luglio del ’43 Zanello Caterina, alias Cesarina (vulgo: Ce), si è appena laureata in tedesco e inglese presso l’Università Orientale di Napoli. Nell’Italia lacerata dalle convulsioni belliche seguite all’8 settembre, grazie all’occupazione nazista, Cesarina mette a frutto i suoi studi lavorando a Lerici come interprete per la Todt a Villa Rèzzola (e come infermiera per la Kriegsmarine al Revier della Venere Azzurra.

Uno zio partigiano la spinge ad approfittare dei suoi ottimi rapporti con i comandi tedeschi per trafugare i piani del Vallo Ligure e delle propaggini spezzine della Linea Gotica. La sua missione segreta, che svolge con lo stesso zelo militare dei suoi impegni ufficiali, la coinvolgerà sentimentalmente col capitano Rudolf Jacobs, locale comandante della Todt, fino ad indurlo al tradimento per arruolarsi nelle fila dei Partigiani locali.

Ma la prematura morte di lui in un’azione di guerriglia metterà Ce in pericolo di vita fino alla fine delle ostilità, sebbene la giovane vivrà una appassionante e fugace relazione con un altro ufficiale che perderà di vista durante la ritirata dell’esercito nazista nell’aprile del ‘45.

Dopo avere rischiato di essere giustiziata come collaborazionista in seguito a una falsa accusa mossale da un tribunale popolare, rinasce a nuova vita allontanandosi da Lerici verso Genova e continuando a sognare un giorno di poter sposare il suo ultimo amore di guerra che rincontrerà alcuni anni dopo in Svizzera.

Sandro Fascinelli