(da Ameglia Informa di maggio 2023)

Un CRAS (Centro per il Recupero degli Animali Selvatici) sta per aprire i battenti ad Ameglia, diventando così il secondo in Liguria dopo quello di Campomorone nel genovese. Si tratta di un traguardo importante e tanto desiderato da Lucia Franceschi (foto sopra), laureata in Scienze Agrarie e responsabile della Associazione Naturabilia che ha sede proprio ad Ameglia. In questa intervista, Lucia ci  spiega in dettaglio tutti i particolari di questo interessante e rilevante progetto.

D.: Lucia ci vuole raccontare di cosa si occupa un Cras, per chi non lo sapesse?

R.: Cras è l’acronimo per il Centro di recupero di animali selvatici, in sostanza è un ospedale per gli animali. All’interno è previsto che ci sia un ambulatorio, una sala visita e, se possibile, anche una chirurgia e l’eventuale strumentazione veterinaria per la diagnosi di malattie e altro. Il Cras si occupa esclusivamente di animali presenti sul territorio italiano autoctoni, non animali domestici, esotici o di allevamento. Ci tengo a sottolineare, che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, si può guardare e osservare ma non si può nè detenere e nè curare. Per questo motivo esistono i Cras nel quale al loro interno ci sono veterinari specializzati che hanno studiato l’anatomia, la fisiologia e le patologie di queste specie presenti in Italia.

Un’altra cosa estremamente importante è che in tutti i Cras, gli animali vengono accolti e curati per un periodo più o meno breve a seconda della patologia o del trauma subito. Lo scopo è di rimetterli autonomi, autosufficienti e liberi in natura, generalmente dove sono stati raccolti, nel più breve tempo possibile.

D.: Come sarà organizzata la vostra struttura?

R.: La struttura sarà situata in un terreno di circa un ettaro, con un parcheggio adiacente.

  Normalmente tutti i Cras funzionano in questo modo:

c’è un’area collegata con l’esterno dove vengono accolti gli animali feriti o malati dai volontari e un’area in cui non sarà possibile entrare per motivi di eventuali zoonosi ma soprattutto per mantenere il loro rispetto, che ricordiamo, sono selvatici e bisogna disturbarli il meno possibile.

Non devono assuefarsi  alle persone, per far sì che possano riprendere a vivere in natura il resto della loro vita. All’interno di questo recinto è stato appositamente costruito un antiscavalco nel caso qualche animale dovesse scappare dalla gabbia, poi ci sono altri recinti, gabbie, stallette e voliere. Nel primo periodo saranno monitorati, curati e alimentati dai nostri volontari.

Successivamente avranno un’altra fase all’aperto ma sempre all’interno di strutture come gabbie o recinti delimitati da reti. In questa zona verranno osservati durante la loro riabilitazione, in particolare gli uccelli che possano aver avuto la rottura di un’ala e che poi dovranno riprendere il volo.

I volatili verranno attentamente valutati dai veterinari prima della loro liberazione al fine di garantire che siano in grado di atterrare, frenare, cacciare e svolgere tutte le attività necessarie per una vita indipendente nella natura.

D.: Da quante persone sarà composta la vostra associazione e quali ruoli avranno?

R.: L’associazione Naturabilia che ha sede ad Ameglia (SP) oltre al Cras gestirà anche altre attività. Ci sarà un affittacamere di Naturabilia con un gestore e alcune persone che lo aiuteranno nell’accogliere i turisti, nel dare informazioni e si occuperanno anche delle pulizie e di servire le colazioni.

In un’altra struttura accoglieremo le scolaresche, che vorranno venire da noi, in un’aula dedicata alla didattica. Potranno andare sia in una zona coperta sia in una all’aperto chiamata: “il giardino della biodiversità”.

In questa zona è possibile usufruire di una “quinta di osservazione” per contemplare gli animali, che si abbeverano al nostro laghetto e alle piante autoctone che abbiamo coltivato, senza arrecare loro alcun disturbo.

Questa sarà una struttura che avrà un addetto che seguirà le ulteriori attività per le scuole. In ogni caso noi facciamo già laboratori di educazione ambientale per gli istituti della provincia spezzina, abbiamo due persone che si occupano di questo nello specifico.

Ci piacerebbe organizzare alcuni corsi rivolti a volontari e appassionati della natura, dell’entomologia, di disegno naturalistico e tutto quello che comprende la tutela e la protezione del nostro ambiente. Nel Cras saranno impegnate diverse figure tra cui un veterinario, un assistente veterinario, un gestore e numerosi volontari. Questi ultimi saranno fondamentali per il funzionamento della struttura e potranno contribuire e aiutare con attività pratiche, manuali e concrete alle sovvenzioni private. Chi è interessato a diventare volontario, può contattaci su: www.naturabilia.org

(segue)

Luisa Fascinelli

(da Ameglia Informa di giugno 2023)

D.: Come pensate di sensibilizzare bambini e adulti a non disinteressarsi se gli capitasse di trovare un animale in difficoltà?

R.: L’educazione ambientale, che promuoviamo nelle scuole, rappresenta uno dei migliori modi per informare le nuove generazioni e, di conseguenza, i loro genitori, sull’esistenza di queste strutture in Italia, compresa quella di Naturabilia. Attraverso i nostri canali social (Facebook e Instagram) manteniamo i nostri followers costantemente aggiornati su tutte le nostre attività che si verificano quotidianamente.

D.: Quali sono gli incidenti più frequenti che coinvolgono i selvatici? Quando è colpa dell’uomo?

R.: Per quanto riguarda la fauna selvatica è necessario fare una distinzione tra mammiferi marini e quelli terrestri. La maggior parte dei traumi riscontrati sono causati da impatti, il che significa che gli animali sono generalmente investiti e purtroppo raramente soccorsi. Durante la primavera ed estate, gli uccelli spesso rimangono impigliati in fili da pesca e ami. In ogni caso, la principale causa di incidenti è la noncuranza e la distrazione alla guida da parte degli esseri umani.

In merito ai polli (uccellini appena nati) è importante fare attenzione a non spostarli dal loro luogo di ritrovamento, solitamente, i loro genitori non sono lì con loro poiché spesso sono attivamente impegnati nella ricerca di cibo per i loro piccoli. Il nostro consiglio è di monitorarli e attendere prima di intervenire.

Inoltre, se possibile consigliamo di registrare dei video e scattare delle foto per consentirci di comprendere meglio la situazione in cui si trovano queste creature.

D.: Ci racconti un aneddoto a lieto fine di uno dei tanti animali che avete salvato?

R.: Purtroppo ci troviamo spesso ad occuparci del recupero di cuccioli di capriolo che rimangono orfani a causa dell’investimento e dell’uccisione della loro mamma da parte dei bracconieri.

Riuscire a prenderci cura di loro, svezzarli e vederli crescere fino a poterli liberare nel loro habitat naturale, rappresenta un’esperienza gratificante senza uguali.

D.: Come potete essere contattati?

R: Il centro Cras ad Ameglia non è ancora aperto in quanto stiamo attendendo l’autorizzazione definitiva; le pratiche burocratiche richiedono sempre molto tempo. Appena la otterremo comunicheremo tempestivamente tramite il nostro sito web e www.naturabila.org e i nostri account social, con lo stesso nome, il numero di telefono di riferimento e gli orari di apertura.

Durante la primavera e l’estate, il Cras sarà disponibile per un maggior numero di ore a causa dell’afflusso più elevato di animali feriti o in difficoltà. In inverno, il centro potrebbe chiudere per un certo periodo ma sarà disponibile in caso di emergenze e su chiamata.

Speriamo di potervi presto comunicare la tanto attesa notizia dell’apertura del nostro Cras ad Ameglia.

Luisa Fascinelli