(da Ameglia Informa di maggio 2022)
Gli atti di violenza e lo stalking sulle donne avvengono in ogni periodo del-l’anno ma, nella stagione estiva con la presenza di tante più persone tra turisti in vacanza e gente di passaggio nel nostro territorio, aumentano i rischi per tutti. Questo mese parliamo del pericolo sulle donne, il prossimo sugli anziani.
La polizia di Stato ha pubblicato un libricino che, nella versione on line alleghiamo all’articolo.
Qui di seguito riportiamo un vademecum da tenere in considerazione in ogni caso di emergenza per atti di violenza e stalking:
· In caso di urgenza, c’è sempre la Polizia di Stato che è presente a livello nazionale, con una rete di assistenza mirata per ogni situazione.
· Per qualsiasi contesto di violenza e stalking si può chiamare il numero di telefono gratuito 1522, è accessibile anche in forma anonima, sia da rete fissa che mobile ed è sempre attivo. Inoltre è consigliabile scaricare sul cellulare l’applicazione “You Pol”, realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo ed estesa ora anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche. Le segnalazioni vengono ricevute dalla sala operativa della questura competente del territorio.
· C’è la possibilità, per chi non vuole registrarsi con i propri dati personali, di lasciare segnalazioni in pieno anonimato. Anche chi non è il diretto interessato ma è testimone di qualche atto illecito, come per esempio un vicino di casa, può denunciare inviando un messaggio anche con foto e video.
· Nel 2018 l’entrata in vigore del Protocollo ZEUS in 30 città italiane, ha segnato un momento storico per le Forze dell’Ordine, per combattere con le donne ogni forma di violenza. Viene attivato verso una persona maltrattante o uno stalker, nel momento in cui uno specifico comportamento, potrebbe evolversi in qualcosa di più violento senza essere reato.
Il questore emette un ammonimento, una sorta di cartellino giallo, per intimare all’uomo a cessare qualsiasi forma di violenza o aggressione anche verbale, verso la vittima designata. “L’ingiunzione trattamentale” obbliga il soggetto ammonito a rivolgersi al CIPM (Centro Italiano per la Promozione. della Mediazione) per intraprendere un percorso di recupero per il controllo delle emozioni e degli impulsi.
Il percorso non è punitivo, dovrebbe riuscire a rieducare e riabilitare, cercando di smorzare definitivamente su persone potenzialmente pericolose, gli stimoli aggressivi.
L’otto marzo scorso a Sarzana, in via Pallodola 23, è stato inaugurato il primo centro ligure di riabilitazione socio-educativa per uomini maltrattanti gestito da una cooperativa sociale. La maggior parte dei soggetti che intraprendono questo tipo di percorso, non commette più violenze.
Luisa Fascinelli
2021-questo-non-e-amore-2021-opuscolo