(da Ameglia Informa di maggio 2020)

 Il 7 maggio ricorre il centenario della nascita di Ennio Silvestri (nella foto  è in piedi. In basso a destra possiamo anche vedere Piero Galazzo padre dell’ex sindaco Umberto Galazzo) che fu uomo colto e più volte Sindaco di Ameglia, quasi ininterrottamente. Non fu confermato solo nelle amministrative di metà Anni ‘70 quando le sinistre vinsero molti comuni italiani, grandi e piccoli. Scalzato, si risedette sulla poltrona di Primo Cittadino nella tornata successiva. Terminò la sua carriera politica come consigliere provinciale.

L’ho conosciuto nel ’74 quando Silvestri fu per la prima volta preside, nella scuola media di Soliera che era situata nel convento francescano.

Ricordo ancora come Lui spesso, dopo aver fatto il lavoro alla scrivania, se ne andava in chiesa a suonare l’organo dove qualche volta aveva un suo pubblico composto dagli insegnanti privi al momento di impegni didattici.

Se si usciva alla stessa ora, gli chiedevo un passaggio fino ad Aulla. Nel breve viaggio parlava spesso del suo lavoro da sindaco, fiero soprattutto di avere contrastato il progetto del parco boe nel Golfo, un’idea che allora aveva diviso l’opinione pubblica.

Politicamente diversi, ci univa l’amore per il territorio che abitavamo e su quel minimo comun denominatore ricordo chiacchierate che mi si rivelarono poi istruttive.

È chiaro che quando uscì nel’82 la seconda edizione del libro da lui dedicato ad Ameglia, me ne accaparrai subito una copia.

L’ho riletto a distanza di anni proprio in questi giorni perché si torna a parlare dell’etimologia del nome Ameglia, uno dei tanti argomenti che il preside affronta nel volume.

Sul significato di Ameglia esistono diverse teorie ed è difficile dire quale sia quella giusta. Tutti i filologi invitano ad andare con i piedi di piombo quando ci si addentra in questo campo, un avvertimento che Silvestri fa proprio. Tuttavia, nonostante dica che “la sicurezza sia di rado raggiungibile”, si dice convinto della sua ipotesi.

Siccome Ameglia è nome che esiste già quando i Romani conquistano il territorio, va esclusa l’origine latina. Una base mediterranea, preindoeuropea è mal per indicare l’altura. Da quella base in italiano, per esempio, deriva malga, ma tanti sono gli esiti di mal su tutte le coste, Liguria compresa.

Proprio dall’estremo limite della nostra Regione in quella base trova la sua origine Ventimiglia, la terra dei Galli Intemeli: gli abitanti che stavano in te melia, nelle alture, sulle rocce, caratteristica questa che ben s’adatta alla morfologia del luogo.

Così, il posto si chiama Megia cui poi si adatta una caratteristica dei toponimi di Lunigiana, l’essere preceduto il nome dall’articolo: la Spezia, l’Aulla per dirne un paio.

In conclusione, A Megia, Ameglia, villaggio sul monte. Grazie, Preside.

Alberto Scaramuccia